Del P. Placido Lugano O.S.B.
Il sacro tempo della Quaresima, secondo la discipilina della Chiesa e la sacra Liturgia, è un tempo di ritiro e di mortifcazione, segnato dal digiuno, da passare in unione col divin Redentore Gesù Cristo.
Istituita a ricordo dei quaranta giorni di digiuno del Redentore nel deserto, ha inizio con il mercoledì delle ceneri e si protrae fino a Pasqua. La stazione liturgica (termine che viene dal linguaggio militare “statio”) indicava l’adunanza dei fedeli in un luogo sacro determinato, dove il Papa, assistito dal suo clero, celebrava i divini misteri. Essendo, come diceva Tertulliano, i cristiani la milizia di Dio, alla stazione liturgica specialmente quaresimale si accompagnò fin dal principio il significato di vigilanza, di penitenza e di preghiera che la rendeva una grande dimostrazione di fede religiosa; essa dava l’idea dell’unità della liturgia, e manteneva viva la memoria del culto dei Martiri nei diversi luoghi. Ai tempi di s. Gregorio Magno la stazione comportava la processione con le litanie e la Messa. All’ora fissata, Pontefice, clero e il popolo si ritrovavano in una chiesa stabilita per l’adunanza (collecta). Qui il Pontefice recitava l’orazione ad collectam, e faceva muovere la processione preceduta dalla Croce stazionale, al canto delle litanie. Giunti alla chiesa designata per la stazione il Papa celebrava solennemente la Messa. Dopo la Messa si annunciava il luogo della stazione per il giorno seguente.
Questo libretto vuole far rivivere e meditare ai cristiani di oggi le grandezze e gli splendori dell’antica liturgia romana di un tempo.
pag. 118
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