Umberto Benigni, Volume 3 (4/7), “Storia Sociale della Chiesa”
La crisi della società antica (Dalla caduta alla rinascita dell’Impero Romano)
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Dopo la pubblicazione dei primi due volumi nel 2016 e nel 2017, con la presente pubblicazione, arriviamo nel 2018 al terzo volume dell’opera di Mons Benigni. Il legame indissolubile tra un’opera e il suo autore, rende se non necessario almeno utile aggiungere qualche informazione sulla vita di Mons. Benigni nel periodo in cui diede alle stampe il presente volume, ovverosia corrente l’anno 1922.
Erano passati sette anni dalla pubblicazione del tomo precedente (era il 1915) e molti avvenimenti decisivi avevano segnato la storia dell’umanità, della Chiesa e del nostro autore. Prima di tutto, la Grande guerra, le cui conseguenze durano fino ad oggi, con i suoi problemi irrisolti. Poi, nella Chiesa, il pontificato di Benedetto XV – durato dal 1914 al 1922 – che segnò una svolta nella politica ecclesiastica abbandonando di fatto la lotta antimodernista del suo predecessore San Pio X.
La guerra aveva sospeso le attività del Sodalitium Pianum, privato del suo alto protettore, San Pio X; riattivato nel 1915 con l’approvazione del cardinal De Lai, ma rimasto forzatamente inoperoso, fu sciolto nel 1921 dopo la campagna diffamatoria iniziata durante la guerra grazie a un colpo di mano dei modernisti e democratico-cristiani tedeschi, e giunta al successo grazie all’appoggio del Segretario di Stato, il Cardinal Gasparri. Mons. Benigni è occupato in quegli anni, pertanto, oltre all’insegnamento alla Pontificia Accademia dei Nobili Ecclesiastici, nella difesa della memoria del Sodalitium, battagliando contro Padre Rosa, della Civiltà Cattolica, coadiuvato in questo compito dal confratello francese del Sodalitium, l’abbé Boulin, dalle pagine della RISS (Revue internationale des Sociétés Secrètes) e con la pubblicazione degli studi storici sui Gesuiti a firma “I. de Récalde”. In Italia, Mons. Benigni coadiuva Don Paolo de Toth su Fede e Ragione (che iniziò le pubblicazioni nel 1920), con la pagina politica Note internazionali. Messo ai margini del mondo ecclesiastico, collaborò non solo alla stampa cattolica integrale, come Fede e Ragione, ma anche in maniera occasionale a quella laica, come la Nuova Antologia e La Ronda. Dopo l’anno terribile dello scioglimento del Sodalitium Pianum, il 1922 è quello della lenta ma sicura riorganizzazione dell’opera “discreta” di Mons. Benigni. Il 1922 si concluse con due avvenimenti importanti per il periodo successivo dell’attività controrivoluzionaria del Benigni: la marcia su Roma del 28 ottobre e la pubblicazione della prima enciclica – programmatica – del nuovo Pontefice Pio XI: Ubi arcano (23 dicembre). Mons. Benigni, studioso di storia ecclesiastica e, nel contempo, uomo d’azione, troverà nel travagliato passato bizantino-barbarico della crisi dell’Impero romano, dalla sua caduta alla sua rinascita, le lezioni per agire nel nuovo scenario che la Provvidenza preparava per la società civile e quella ecclesiastica, sempre al servizio, ovviamente, della Regalità di Cristo e dell’Impero della Chiesa.