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Numerosi fedeli ci hanno chiesto informazioni e valutazioni su “Radio Spada”.
“Radio Spada” si presenta come un “sito di controinformazione” cattolico (dal 2012) e una casa editrice (dal 2013); di fatto è qualche cosa di più, giacché si parla di uno “spirito radiospadista”, e di una “visione e missione” di Radio Spada, che è infatti una associazione alla quale si può aderire diventando Soci mediante tesseramento a pagamento.
L’Istituto “Mater Boni Consilii” non avrebbe motivo di occuparsi e preoccuparsi delle attività di “Radio Spada” (in vari casi anche degne di approvazione) più di quanto non lo faccia per numerosissimi altri siti o case editrici nati in questi ultimi anni nel variegato mondo “tradizionalista”, se non fosse per una peculiarità di “Radio Spada”. L’associazione in questione conta infatti, tra i fondatori e i più attivi collaboratori, numerosi amici che notoriamente condividono la posizione dell’Istituto “Mater Boni Consilii” sulla situazione attuale dell’Autorità nella Chiesa (Tesi detta di “Cassiciacum”, di Mons. M.-L. Guérard des Lauriers o.p.). Questa collaborazione ha fatto credere a molti, e fa credere ancora ad alcuni, che possa esistere, tra “Radio Spada” e il nostro Istituto, una qualche collaborazione o amicizia o identità di vedute. Un articolo recente di “Radio Spada” ha d’altronde pubblicamente posto il problema delle “collaborazioni interne al ‘movimento di resistenza’ al neomodernismo”, collaborazioni che non dovrebbero escludere i difensori della Tesi di Cassiciacum, come pure, tra i “sedevacantisti”, quelli avversi alla Tesi di Mons. Guérard des Lauriers.
Al fine di evitare ogni possibile equivoco, e di consigliare quei fedeli che hanno fiducia nel nostro Istituto (sia quelli che hanno aderito a “Radio Spada”, sia quelli che potrebbero farlo in futuro), dopo ripetuti tentativi fatti in privato alle persone interessate, siamo giunti alla conclusione che sia opportuna e inderogabile una pubblica presa di posizione.
L’Istituto “Mater Boni Consili” dichiara dunque di non avere nulla a che vedere con “Radio Spada”, di non condividerne i principi, e di sconsigliare pertanto a chi condivide la nostra posizione l’iscrizione a “Radio Spada” o la collaborazione con la medesima associazione.
Il motivo principale di questa decisione risiede nel programma stesso di “Radio Spada”, sia in quanto casa editrice cattolica, sia in quanto sito di controinformazione:
“Questo progetto editoriale nasce dalla collaborazione di un gruppo di giovani, dall’unione polifonica di energie e sensibilità differenti, per la difesa e la diffusione della comune Fede cattolica, dei principi e dei valori della Civiltà cristiana” (dalla presentazione delle Edizioni Radio Spada).
“Radio Spada non è espressione di un solo punto di vista, ma è gestito da più persone – più voci che vogliono rappresentare sensibilità ecclesiali diverse, sempre nell’alveo della bimillenaria Tradizione della Chiesa. Chi legge RS, lo può notare chiaramente: è un esperimento felice e ben riuscito (e speriamo continui così). Poi ognuno – negli ambiti di propria pertinenza ecclesiale – agisce iuxta propria principia. Non si tratta di pluralismo, ma di pluralità: più voci che vogliono tendere ad un unico Fine, la maggior gloria di Dio e la salvezza delle anime” (dalla presentazione del sito Radio Spada).
Un esponente del consiglio direttivo di “Radio Spada” esemplificava così detto programma, nel quadro di un ipotetico coordinamento dei siti cattolici:
“Radio Spada” è gestito da più persone e non è espressione di un solo punto di vista. Ci scrivono cattolici “generici”, tradizionalisti di varie obbedienze, cani sciolti, amici del Motu Proprio, ratzingeriani, lefebvriani, sedevacantisti et ultra. Chi lo legge, lo può notare chiaramente: è un’esperimento felice e ben riuscito e speriamo continui così. Poi ognuno negli ambiti di propria pertinenza agisce iuxta propria principia” (sul blog di Messa in Latino, 10 gennaio 2013).
A prima vista, il proposito manifestato da “Radio Spada” sembra apprezzabile, invitando alla concordia, alla collaborazione e all’amicizia tutti i cattolici di sensibilità “tradizionale” in vista di finalità comuni. Un esame più attento mette in evidenza, però, l’applicazione pratica di un metodo che non esiteremmo a considerare “ecumenista” e “modernista”, se i collaboratori di “Radio Spada” non si dichiarassero per l’appunto avversari dell’ecumenismo e del modernismo. Per l’ecumenismo, bisogna guardare a ciò che unisce piuttosto che a ciò che divide, anche in materia di fede; e per il modernismo, le differenze dottrinali sono questione di sensibilità e di sentimento religioso. Divisioni che toccano la fede e la morale sono ridotte a mere questioni di “sensibilità”, come se fosse questione di sensibilità, per un cattolico, riconoscere o meno una data persona come Romano Pontefice, accogliere o meno il suo magistero, assistere o meno alla liturgia da lui promulgata. Nell’unione polifonica organizzata da “Radio Spada” può suonare il sedevacantista, il lefebvriano, il ratzingeriano e persino la militante (nel passato) del dialogo ecumenico e interreligioso che non rinnega nulla (nel presente) del suo passato. Né vale obiettare che, finito il concerto radiospadista, ognuno può rientrare negli “ambiti di propria pertinenza ecclesiale” ed agire secondo i propri principi (iuxta propria principia). Senza voler fare paragoni infondati, anche nelle Logge massoniche i fratelli possono conservare i propri principi religiosi, a condizione di rispettare quelli degli altri.
Poiché però ogni società ha nell’autorità la causa della sua unità, e ogni ente ha una sua precisa finalità, anche “Radio Spada” non può sfuggire a queste leggi. La “polifonia” programmatica di “Radio Spada” diventerebbe cacofonia anarchica, senza una precisa finalità, in assenza di un “direttore d’orchestra” che, al di là della pluralità degli orchestrali, diriga i vari collaboratori in una ben precisa direzione. Qual è la musica che il direttore fa suonare a così diversi orchestrali? Non lo sappiamo con certezza: potrebbe essere quella dei movimenti Ecclesia Dei-Summorum Pontificum o della Fraternità San Pio X (il che è lo stesso dopo che la Fraternità è stata canonicamente riconosciuta dal “vescovo” di Buenos Aires), della quale sono fedeli dichiarati, o di altre entità, o di “Radio Spada” stessa, finalizzata pertanto a sé stessa. Una cosa è certa: questa “musica” non è quella del nostro Istituto, che fin dalla sua fondazione ha fatto della dottrina comune a tutti i suoi membri la base indispensabile di un comune lavoro.
Consigliamo quindi quei fedeli che nel passato hanno mostrato amicizia e fiducia nel nostro Istituto, e che ora sostengono “Radio Spada”, a non proseguire in un cammino che – seguendo un lento ma sicuro “trasbordo ideologico”, rischia di portarli come tanti altri prima di loro – sulla sponda opposta a quella di partenza.
Verrua Savoia 12 giugno 2015,
festa del S. Cuore di Gesù
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