“Si ravvederà adesso il Buonaiuti?”

Esattamente un secolo fa il S. Uffizio emanava un Decreto con cui Ernesto Buonaiuti ‘veniva dichiarato decaduto con la privazione anche dell’abito ecclesiastico, da tutti i privilegi, anche esteriori del sacerdozio’. Ovviamente don Paolo de Toth pubblicò sulla sua Rivista Fede e Ragione il suddetto Decreto accompagnato da un breve commento che noi oggi presentiamo, evidenziando che, dopo ormai cento anni, il programma che Buonaiuti aveva pensato di realizzare attraverso la diffusione del modernismo lo abbiamo purtroppo ancora sotto i nostri occhi.

Tale programma si può riassumere con la famosa citazione tratta da un suo libro (E. BUONAIUTI, Il modernismo cattolico, Guanda, Modena 1943) e che riportiamo, per far sempre meglio comprendere quale sia stato e continui ad essere il modus agendi dei successori del Buonaiuti: “Fino ad oggi si è voluto riformare Roma senza Roma o magari contro Roma. Bisogna riformare Roma con Roma; fare che la riforma passi attraverso le mani di coloro i quali devono essere riformati. Ecco il vero ed infallibile metodo; ma è difficile. Hic opus, hic labor. Il culto esteriore durerà sempre come la gerarchia, ma la Chiesa, in quanto maestra dei sacramenti e dei suoi ordini, modificherà la gerarchia e il culto secondo i tempi; essa renderà quella più semplice, più liberale, e questo più spirituale; e per quella via essa diventerà un protestantesimo; ma un protestantesimo ortodosso, graduale, e non uno violento, aggressivo, rivoluzionario, insubordinato; un protestantesimo che non distruggerà la continuità apostolica del ministero ecclesiastico, né l’essenza stessa del culto”.

30/01/2025

https://www.paolodetoth.it/si-ravvedera-adesso-il-buonaiuti/